CUMBERGIRL
- Group
- Cumber Collective
- Posts
- 662
- Location
- Vienna, Austria
- Status
- Offline
|
|
NARRATORE - NORVEGIA
Ben scattò in piedi "Se qui c'è Strange e Loki è l'artefice di questo casino, vuol dire che da qualche parte c'è un Tony Stark o un Thor...dobbiamo assolutamente contattarli in qualche modo!" "Ci ho provato, ma sembra che la mia richiesta di aiuto non riesca a raggiungerli" disse Strange "ho anche perso la mia cappa, ed ora è in mado ad una strega" "La donna..." rispose Sherlock. "Ci sarà un'altro modo, raggiungiamo qualche paese vicino e..." "Siamo senza soldi Ben, nessuno ci aiuterà" "Hai poche risorse per essere lo stregone supremo" ribatté Ben. "Io penso che l'idea di Ben non sia così stupida, meglio tentare" "Essia" Ben sorrise, e insieme inziarono un cammino che durò quasi una giornata intera, ma riuscirono ad arrivare in un paese abitato chiamato 'Raudeberg', entrarono in un negozio chiedendo gentilmente se potevano telefonare, essendo turisti che non riuscivano a trovare la strada di casa, troppo intrepidi per portarsi dietro una mappa, il negoziante acconsentí e offrì loro anche un the caldo. "Chiamerò mia moglie, se per voi va bene, credo che noi ci troviamo nel mio mondo, visto l'impossibilità di Strange nel contattare i suoi amici, lei potrà venirci a prendere" compose il numero, uno squillo, due squilli, tre squilli. "Pronto?" Ben sentì la voce calda di sua moglie e gli scesero le lacrime. "Tesoro, sono io, Ben..." "Ben, sei proprio tu?" "Si..." "Eri scomparso, però c'era una persona identica a te, oh mio dio dove sei? Ti hanno rapito?" "No tesoro, è complicato da spiegare, ma dovresti fare una cosa per me..." "tutto quello che vuoi, ti prego dimmi che stai bene" "si, non preoccuparti per me... ascoltami devi prenotare un taxi o qualsiasi cosa che venga a prendermi nella citta di Raudemberg e farmi portare all'aeroporto più vicino, prenota tre biglietti a nome, a nome... " Già, che nomi poteva mai dare? Di certo i suoi gemelli non avevano documenti validi. "A nome mio" disse in fine. Dopo aver chiuso la telefonata tornò al tavolo, dove si trovavano Holmes e Strange, taciturni e preoccupati. Ben spiegò loro la sua richiesta e spiegò anche la difficoltà nel passare tutti i controlli all'aeroporto, dovevano studiare un piano per sembrare la stessa persona, alternarsi durante il volo e sperare di non essere scoperti. Quel pomeriggio stesso, ormai quasi sera attuarono il piano. "E dire che io li scovavo i criminali... Watson di certo riderebbe di questa situazione" "Avanti Holmes, non faccia il difficile, prenda quel maledetto maglione!" Strange e Holmes, rubarono tre maglioni, tre jeans, tre paia di scarpe e infine ma non di minor importanza tre cappelli. "anche tre paia di box non erano male" commentò Ben, per essere poi guardato malissimo dagli altri due. Dopo essersi vestiti, solo la capigliatura li differenziava, per fortuna con i cappelli, il problema era risolto. Il taxista, arrivó e appena li vide fece i complimenti ai tre 'gemelli' così identici che gli risultava diffcile distinguerli. Arrivati all'aeroporto la sincronizzazione doveva essere essenziale. Passare ai tornelli non era un problema, tutti e tre posando il loro biglietto di imbarco sullo schermino riuscirono ad accedere alla zona dei controlli, ma lì erano un'altro paio di maniche. Sherlock andò per primo, presentò il passaporto di Ben, "Scusi signore, ha prenotato tre posti, è corretto?" "Si non voglio vicini rompi scatole". In quel momento Strange, creò trambusto. Gli addetti chiesero a Sherlock di attendere un attimo e mentre le guardie, troppo occupate a osservare, lui sgattaioló aldilà dei controlli, si tolse il cappello per apparire diverso e rimase in t-shirt. Strange che vide tutto, si spostò dai signori che discutevano accesamente, ormai aizzati da lui, per rimettersi al posto di Sherlock, le guardie e i controllori tornarono al loro posto, dopo aver calmato i signori, e fecero passare anche lui, convinti che fosse la stessa persona. Anche lui si cambiò. Ben arrivò e fece finta di essersi confuso nei corridoi, dicendo che per sbaglio era tornato indieto, i controllori e le guardie, un po' confusi lo fecero passare di nuovo. "Ok ragazzi, salire sull'aereo non sarà difficile, è il viaggio la parte più dura, uno dei bagni sarà sempre occupato da due di noi, dopo ogni passaggio dell' hostess ci daremo il cambio" E così fecero, una delle hostess, vedendo che il bagno era sempre occupato, chiese al signore al suo interno se volesse qualche calmante. Finalmente arrivarono a Stansted, e quando scesero dall'aereo dovettero comunque nascondersi fra la folla. Sherlock Holmes notò movimento all'interno dell'aeroporto. Forse li avevano scoperti? Sparirono tra la folla. Sherlock e Ben riuscirono ad uscire ma Stephen Strange rimase bloccato dalla polizia. "Signore, la prego di seguirci" "Aspettate" urlò una voce, e quella voce era di Sophie. "Cosa avete contro mio marito?" disse appena raggiunse la polizia. "Ci risulta che suo marito abbia fatto viaggiare un'altra persona a suo nome, nello stesso aereo, questo equivale a clandestinità, illegale nel nostro paese, nonché falso allarme per terrorismo". "Io? Viaggiavo da solo signori miei, dove sono le prove di queste accuse?" rispose Stephen. "Per quanto ci riguarda, potete rivolgervi al nostro avvocato". Riuscirono ad allontanarsi dall'aroporto. Ben appena vide la moglie gli andò in contro ma si bloccò. Sophie baciò Stephen, sorridendo ma lui imbarazzato la allontanò. "Lei è bellissima ma non sono io suo marito" indicò dietro di lei. "Ben!" Disse "Sophie.." un po' infastidito cercò di non dare troppo peso a quel gesto, e le corse incontro, la prese in braccio e la baciò. "Torniamo a casa" disse sorridendo lei.
Arrivati a casa, Ben si assicuró che i figli fossero dai nonni. "Wow, ce l'avete fatta!" "Clementine!?" dissero in coro Sherlock, Stephen e Ben. Lo spirito di Clementine aveva raggiunto Ben nella sua casa, Sophie rimase senza parole, ma ormai non aveva tempo per stupirsi o domandare. "Ragazzi, gli altri sono prigionieri di Loki e lui ha il libro dei morti ed ha anche il mio corpo, maledetto! Dovete venire con me!"
|
|