[Fanfiction][Benedict] Innamorata delle sue mani

one shot; Rating: giallo; Personaggi: me stessa, Benedict

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  1. Keirah_
     
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    Faccio una premessa: non ho MAI scritto FF questa è nata più che altro per uno sfogo mio personale, per espiare ad un trip mentale che mi stava tormentando da giorni, quindi se in futuro posterò queste cose sono più che altro uno sfogo, un sogno che avevo in testa, non sono nemmeno brava a scrivere, ma vabbè, provo a postarne una e vediamo... :)



    Non ricordo esattamente come Giorgia mi convinse a partecipare a questa festicciola, ma ero arrivata ad esaurire le scuse.
    Sapevo che sarebbe stata una festa de elite, strabordante di personaggi importanti del circuito teatrale londinese in quanto, la mia cara amica, lavora nell’ambito della regia. E’ stata lei a spronarmi a provare a trasferirmi, infatti sono qui da poco e dopo tutto, non avevo poi molto da fare… Indi mi accinsi ad agghindarmi in maniera sobria ma ricercata: estrassi dal mio piccolo guardaroba l’unico vestito elegante che mi sono portata da casa, un monospalla nero, lungo fino al ginocchio, con delle arricciature per tutta la sua lunghezza, che aiutano a non evidenziare i punti critici; come calzature optai per un paio di Mary Jane in tinta con l’abito con un tacco moderato e con la suola rosso fuoco.
    Agitata e dubbiosa, mi diressi accompagnata dal Giorgia, in taxì al party.
    In breve tempo mi ritrovai al locale, catapultata in questo mondo di alta borghesia, che certo non mi apparteneva, indossando una “maschera” per mimetizzarmi ed a fingere di essere ciò che non ero, mentre Giorgia mi presentava a produttori, registi e chissà chi altri…
    Mai come in quel momento mi ritrovai a pensare a Jane Austen, ai suoi libri, ai suoi personaggi…
    Avevo bisogno di prendere aria e tornare per un momento ad essere me stessa.
    Mi scusai cortesemente e mi congedai da loro, diretta verso il bar che si trovava dalla parte opposta della sala.
    Sospirai mentre mi sedevo sugli alti sgabelli di pelle nera, e mi veniva servito un costosissimo cocktail dolciastro.
    Proprio mentre cominciavo a pensare a quanto sarebbe stata più produttiva la mia serata in casa, con un buon libro a farmi compagnia e la musica dei Sigur ròs in sottofondo, mi voltai distrattamente alla mia destra, ed i miei occhi colsero un giovane uomo che si era appena avvicinato al bancone e stava ordinando. Era alto, distinto, con un fantastico accento inglese, ed uno stile nel vestire che non tradiva la sua nazionalità: il completo che indossava pareva cucito addosso, doppiopetto damascato con orologio da taschino, una camicia bianca con il collo arrotondato, e una cravatta sottile nera, nel complesso aveva questa parvenza da Lord inglese, che mi colpì drammaticamente.
    Credo che si accorse che lo stavo osservando perché mi sorrise, il volto era luminoso e così particolare che non sapevo più nemmeno come comportarmi. Gli sorrisi a mia volta.
    “Siete qui da sola Madam?” a quella frase annuii piacevolmente sorpresa e mi chiese se potesse sedersi con me. “Certamente, prego…” risposi.
    Si presentò come Benedict con modi estremamente gentili, mi chiese come mai fossi sola.
    Io raccontai la mia breve storia, e lui mi raccontò la sua, anche se ammetto, mi sembrava di averla già sentita da qualche parte…
    Cominciammo a parlare; era straordinario su quante cose ci trovassimo a concordare, la magnificenza di Londra, dove ci piace andare a mangiare, il fatto che fossi italiana e lui amasse il cibo italiano, la musica, l’amore per il teatro e per la lettura, ed era assolutamente sorprendente quante cose combaciavano come un puzzle, e più trovavamo cose in comune più ci lasciavamo alle spalle i modi formali ed emerse un poco della follia che tutti e due tenevamo nascosta.
    Nelle due ore trascorse, mi soffermavo ad osservare qualche dettaglio di lui, ed ogni volta che lo facevo venivo come rapita: i suoi occhi erano mi ricordavano qualcosa di mistico, a seconda di dove si voltava cambiavano colore in oro, verde e blu, e quando sorrideva si illuminavano totalmente, erano dolci, profondi ed espressivi, mi facevano impazzire quelle piccole rughe agli angoli.
    Sopra di essi un mare di riccioli castano ramato che non facevano altro che invogliarti ad affondarvici le dita.
    Sembrava impacciato nei gesti a volte, eppure non lo era, mi rapiva in ogni cosa che diceva o gesticolava con quelle sue labbra carnose che parevano disegnate. Passammo velocemente e senza accorgercene dal lei al tu.
    Venni distolta dalla conversazione solo da un messaggio di Giorgia, che mi avvertiva che avrebbe tardato perché aveva incontrato un papabile produttore; non la biasimai, in fondo era lì anche per lavoro. Era ormai mezzanotte passata, e Benedict si offrì di riaccompagnarmi, più che altro se riuscivo a salire sulla sua moto dato il vestito. Sorrisi: “Ho le mie tecniche…”ammiccai, lui sorrise di rimando e ci avviammo al parcheggio, mentre avvertivo con un sms la mia amica di non preoccuparsi, che mi sarei arrangiata per il ritorno.
    Lui tirò fuori un casco per se ed uno per me e me lo porse, insieme ad una giacca di pelle leggera che estrasse dal bauletto della moto “Ne avrai bisogno” mi disse premurosamente.
    “Oh… grazie sei molto gentile. Sietiti prima tu…” gli suggerii.
    Dopo aver indossato il casco, alzai leggermente il vestito e mi sedetti tranquillamente al posto del passeggero, ma non a cavalcioni, seduta semplicemente con le caviglie incrociate, e mi strinsi alla sua vita; sapevo che mi stava guardando dallo specchietto, vedevo i suoi occhi su di me e sorridevano.
    “Vorrei farti vedere una cosa prima di riportarti a casa, ti va?”
    Ero veramente troppo incuriosita ed affascinata da quest’uomo per declinare l’invito; accettai entusiasta e sfrecciammo fra le vie di Londra, con le mie mani sul suo petto e le braccia attorno ai suoi fianchi… il mio cuore ebbe un sussulto.
    Arrivammo nei pressi di una villa ai margini della città, c’era un enorme giardino ed una Jaguar era parcheggiata nel viottolo.
    Tolti il casco e scesi dalla moto Benedict mi chiese: “Anche a te piacciono i libri mi hai detto vero?” mentre mi scompigliava i capelli che il casco mi aveva lisciato; quanto avrei voluto farlo anche ai suoi, ma non ero poi così ardita come volevo far credere… mi limitai ad annuire.
    “Vieni, questa è casa mia, voglio farti vedere ciò che ti dicevo…” e mi ritrovai con la mia mano nella sua, mentre mi accompagnava all’interno della casa, facendomi strada fra varie stanze che guardai di sfuggita, anche perché erano illuminate dalla sola luce della luna, che filtrava dalle finestre. Raggiungemmo una porta davvero enorme in legno lavorato, Benedict mi guardò un attimo entusiasta e dopo aver premuto un pulsante, apri la porta.
    Mi ritrovai totalmente senza fiato: la stanza non era enorme, ma era alta, il soffitto era totalmente di vetro, le luci erano soffuse, le pareti erano piene di libri per tutta l’altezza e la lunghezza e su ognuna vi era una scaletta per arrampicarsi; al centro della stanza si trovava un sofà bordeaux e due poltrone in tinta, al centro un tavolino di cristallo e ferro battuto decorato. Entrai girando per tutta la stanza dicendo lasciando sfuggire un “Io… non…” ed un sospiro di tanto in tanto, avevo il cuore a mille e le parole mi morivano in gola “non avrei mai pensato…” aggiunsi invano, ma pensato a cosa? Di essere in un posto così? Con un uomo così?
    Mi fermai davanti ad una parete, toccando la rilegatura…
    Sentii Benedict parlarmi, con quella sua voce così profonda, gelida ma dolce, tagliente ma confortante, avrei voluto essere un libro in quell’istante ed essere letto con quella voce, con quella bocca, sfogliato, toccato da sole parole sulla nuda pelle. Pensavo solo a tutto quello e non sentii una sola parola di ciò che lui stava dicendo.
    Mi ripresi, come destata da un sogno e mi girai, lo trovai di fronte a me ed ebbi la sensazione di essere stata colta in fragrante per i miei pensieri ed arrossii, lo capii dal suo viso; gli occhi erano così accesi, ma il suo viso seppur serio dava l’impressione di celare in realtà una sorta di malizia.
    “Sei speciale perché sei limpidamente spontanea…” sogghignò “Allora? ti piace?”
    “E’… un sogno…” risposi sottovoce in balia ormai delle forti emozioni.
    Mi prese la mano e ne baciò il dorso, esattamente come i gentiluomini facevano con le dame e mi recitò alcuni versi di una poesia che mi pare fosse di Keats, credo “Ode a Nightingale”; dico mi pare perché non potei fare a meno di osservare le sue labbra, di nuovo… eravamo così vicini, che le mie pizzicavano per la voglia di sfiorarle. Portò la mia mano intorno al suo collo e lì, mentre la mia schiena poggiava contro le copertine di centinaia e centinaia di libri, mi strinse nel suo abbraccio. Le sue parole si spensero sui miei respiri. Solo allora potei innamorarmi delle sue mani, così grandi e calde e forti…attenuò ogni pizzicore del mio corpo…

    Edited by Keirah_ - 29/8/2014, 00:47
     
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    Ma invece devo dire che sei brava a scrivere ,complimenti ! Bè leggendo questa shot mi ci sono immedesimata un po' anch'io ,non sò perchè ho trovato così piacevole e delicata la parte dove descrivi il giro in moto abbracciata a Ben ...
    Se questo è ciò che producono i tuoi sfoghi allora sarò lieta di leggerne altri XD
     
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    andiamo subito OT, non è arancione, per me un verde ma, dato i riferimenti moooolto velati puoi mettere gialla(ma proprio perchè vogliamo essere fiscali eh) ;)


    per il resto, per essere la prima FF è carina^^
    nella biblioteca hai avuto una reazione alla bella e la bestia diciamo XD e se la bestiaa è Ben diventa tutto un altro film!! hahah
    ripeto, molto simpatica, veloce e bé un sogno ad occhi aperti per chiunque su questo forum **
     
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  4. Keirah_
     
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    É il velato che mi ha spiazzato sull'assegnare il colore... XD
    Poi per il resto verso di me sono molto critica, quindi boh XD felice sia stata carina... mi vengono bene solo alcune frasi.... quindi fare una cosa lunga cosi per me é una gran fatica :P
     
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  5. kiera8989
     
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    Ma è bellissima ^^ scrivi veramente bene ^^...comunque non puoi mettere a paragoni i nostri lavori, semplicemente perchè abbiamo scritto due cose diverse con temi diversissimi. Tu hai inquadrato l'attore l'uomo e come potrebbe essere il suo carattere visto le interviste e vari interventi..molto carina spero di leggere ancora i tuoi lavori ^^
     
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  6. Keirah_
     
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    Ci proverò :D grassie :)
     
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5 replies since 28/8/2014, 18:29   63 views
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